FLAVIO TREVISAN Regista
BIOGRAFIA
Veneziano, settimo di otto figli, sin da piccolo il padre Quintino percepisce in lui una forte inclinazione per la musica e all’età di sei anni lo iscrive presso la scuola musicale Luigi Oreste Anzaghi per lo studio della fisarmonica.
Già dopo tre anni di studio è in grado di sostenere i primi concerti come solista che lo porteranno alle sue prime tournée in Italia, continuando tuttavia gli studi e diplomandosi prima all’Istituto d’Arte dei Carmini e poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
All’Accademia di Belle Arti il professore Antonio Orlandini, suo docente di scenografia, nota in lui doti innovative e lo porta per uno stage nella scenografia del Teatro La Fenice .Qui si fa subito apprezzare non solo per il suo talento ma pure per la grande umanità e spirito di collaborazione.
Anche al sovrintendente Floris Luigi Ammannati arrivano segnalazioni che in scenografia c’è un giovane talentoso e lo vuole conoscere .Dall’incontro rimane così affascinato da tanta forza di volontà e amore per il teatro, che ne diviene il suo Pigmalione. Una volta terminata l’Accademia di Belle Arti lo consegna all’amico Roberto Rossellini che portandolo con se a Roma , lo iscrive al Centro Sperimentale di via Tuscolana da lui presieduto nel corso di regia. Fra gli insegnanti avrà le partecipazioni di Carlo Lizzati e Furio Scarpelli. Collabora con Fernaldo di Giammateo alla rivista “Bianco e Nero”. Conosce e frequenta personaggi di fama internazionale come Anna Magnani, Andreina Pagnani, Alberto Sordi, Mauro Bolognini, Arnoldo Foà , Gina Lollobrigida. Ad una cena informale a casa Rossellini incontra Maria Callas con la quale instaura un feeling che durerà fino alla scomparsa della cantante. Terminato il corso e ritornato a Venezia sarà proprio la segnalazione di Rossellini fatta al sovrintendente Ammannati a fargli ottenere la sua prima scrittura: debutta a soli ventidue anni nella regia di “ Beatrice di Tenda “ di Vincenzo Bellini alla Fenice di Venezia protagonista Mariana Nicolesco e con la direzione orchestrale di Alberto Zedda , portando in scena un’edizione originale che usciva dagli schemi usuali dell’opera lirica.
Il suo particolare stile , il suo gusto raffinato e il grande rispetto verso la musica , sono la firma di ogni sua rappresentazione capace di coinvolgere il pubblico proprio per l’armoniosità dei contenuti e l’intensa espressività.
E’ l’inizio di una brillante carriera che lo porterà nei più grandi teatri italiani e stranieri. Fu proprio lo spettacolo alla Fenice di Venezia ad aprirgli le porte dell’America. Chiamato dal M° Nicola Resigno , direttore musicale ed artistico del City Opera House di Dallas per inaugurare la stagione lirica con “ I Pagliacci “ protagonista il tenore James Mc Cracken e con scene e costumi di Peter Hall, riscuote un successo personale che lo riporterà in quel teatro per altre produzioni.
Furono una fortunata edizione di “ Norma “ con Monserrat Caballè al Liceo di Barcellona ed un suggestivo “ Werther “ con Alfredo Kraus al Teatro Real di Madrid , spettacolo ripreso dalla televisione spagnola e ancor oggi riproposto, ad aprirgli a pieno merito le porte della Spagna dove dirigerà molti spettacoli sempre di altissimo livello. Nel frattempo anche i successi ottenuti a Avignone, Marsiglia , Nizza gli offrono un posto d’onore in Francia.
Il debutto allo Sferisterio di Macerata con “ Bohème “protagonista Monserrat Caballè gli darà un successo così plateale da ritornare con una sfarzosa edizione di “ Aida “ e poi con “ Turandot “, considerata uno dei più bei spettacoli visti in quel teatro.
Per il suo debutto all’Arena di Verona all’età di soli trentasei anni , la direzione artistica pensa a lui per l’edizione del centenario di “ Cavalleria Rusticana “.
Lo spettacolo fu letto e voluto da Trevisan non come la tradizionale rappresentazione folkloristica del Sabato Santo ma, spogliando la tragedia mascagnana da tutti gli orpelli, segue le indicazioni del Verga e porta in primo piano la tragedia umana esaltandone la drammaticità. Tra i tanti giudizi positivi citiamo quello del Corriere della Sera a firma del dott. Mario Pasi che concordando con la regia definisce lo spettacolo una vera innovazione del capolavoro di Mascagni.
Questa edizione di “ Cavalleria “assieme ad una raffinata edizione di “ Fedora “ alla Salle Garnier dell’Opera de Montecarlo, con protagonista Renata Scotto , gli consentono di ottenere una citazione nell’ Enciclopedia della Musica di Casa Sonzogno.
Di carattere allegro e gioviale diventa intrasigente davanti a tutto quello che potrebbe mettere a repentaglio una sua rappresentazione e molte volte ha preferito rinunciare piuttosto di non ottenere lo scopo preposto.
Al Festival Pucciniano di Torre del Lago assieme al “ Tabarro “ concorda con la direzione artistica come opera da includere nella stessa serata “ Le Villi “ partitura giovanile di Giacomo Puccini , perché rapito dalla musica del leitmotiv .
Grazie alla magistrale direzione musicale di Reynald Giovaninetti e alla partecipazione come narratore di Giuseppe di Stefano, ne scaturisce uno spettacolo di inaspettato riscontro seppure la critica si divide nettamente in due ; odio o amore. Unanime e affermativa sarà invece la critica per “ Tosca “ sempre al Festival pucciniano, ove Ghena Dimitrova , sotto la sua regia , diviene una insuperabile attrice oltre alla straordinaria cantante che tanto abbiamo apprezzato.
Un suo grande desiderio era debuttare nella regina delle operette “ La Vedova Allegra” e dopo molte offerte che però non soddisfacevano le sue esigenze, fu al Teatro Greco di Taormina che lo poté realizzare. Nuovo allestimento, grande spazio, ottimo coro e straordinario corpo di ballo affiancavano un cast di altissimo livello.
L’anno successivo il successo si ripeté con “ Madama Butterfly “.
Dopo molti anni di chiusura viene chiamato per la riapertura dell’Anfiteatro Romano di Cagliari con una edizione di “ Rigoletto “ interpreti principali Mariella Devia e Leo Nucci .
La carriera continua a spaziare portando la sua arte nei più prestigiosi teatri del mondo dallo Staatsopera di Francoforte al Teatro Colon di Buenos Aires, City Opera House Toronto, Staatsopera Pretoria, Bunka Kaikan Tokyo, Teatro Real Madrid, Gran Teatre del Liceu Barcellona, Stadttheater Klagenfurt, Teatro Teresa Carreno Caracas, Seoul Art Center, Opera de Quebec, Teatro Nacional Sao Carlos Lisbona, Opera di Nizza, Opera di Montecarlo, Gran Opera di Marsiglia, Gaiety Theatre Dublino, Festival d’Avignone , Festival de la Coruna, Teatro Calderon Valladolid, Festival de la Opera de Las Palmas. Festival de la Opera Tenerife, Opera Sureyya Istanbul, Opera House Ankara, Arena Festival Opera Aspendos, Opera National de Lorraine Nancy, Aventicum Festival Avenches, Teatro G. Verdi Trieste, Teatro Regio Torino, Teatro Filarmonico Verona, Teatro Petruzzelli Bari, Teatro Massimo V. Bellini Catania, Teatro Lirico Cagliari, Teatro Politeama Lecce, Teatro La Fenice Venezia, Arena di Verona, Festival Pucciniano Torre del Lago, Teatro Greco Taormina, Anfiteatro Romano Cagliari.
In questi teatri ha avuto il privilegio e la fortuna di poter dirigere artisti di fama mondiale come José Carreras, Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Fiorenza Cossotto, Shirley Verrett, Giovanna Casolla, Giacomo Aragall, Giuseppe Giacomini, Piero Cappuccilli, Leo Nucci, Antonio Salvadori, Renata Scotto, Elena Obraztsova ,Peter Dvorsky, Maria Guleghina, Gabriel Bacquier, Viorica Cortez e collaborando con direttori d’orchestra come i maestri Nicola Resigno, Daniel Oren, Pierre Dervaux, Jean Morel, Richard Bonynge, Garcia Navarro, Nello Santi, Anton Guadagno, Carlo Felice Cillario, Maurizio Arena solo per citare i più famosi, ma ha anche molto aiutato giovani talenti diventati in seguito rivelazioni e continuando in questo sostegno con rinnovato impegno.
Da segnalare una prima mondiale “ Em nome da paz “ del più importante compositore contemporaneo portoghese Alvaro Cossuto al Teatro Sao Carlos di Lisbona commissionata da Gulbenkian Foundation.
Maestro eclettico, si distingue anche come regista televisivo, allestendo importanti produzioni per la televisione italiana, francese, spagnola e canadese.
Assieme a Norma, Tosca è da sempre l’opera che più ama e che ha contribuito a formare i gradini più importanti della carriera. Molte le interpreti e tutte di altissimo livello ma così come lo è il primo amore che non si scorda mai, indimenticabile resterà la sua prima interprete : Virginia Zeani, anche lei debuttante nel title role.
L’incontro provocò una scintilla, lui folgorato dalla straordinaria bellezza unita alla grande esperienza e padronanza del palcoscenico, lei dalle idee innovative e dal carisma. Pensando di interpretare una Tosca tradizionale , Virginia Zeani si era preparata seguendo i canoni di routine ma una volta capito come Trevisan concepiva il personaggio, si abbandonò completamente alla sua arte. Durante le prove era un continuo perfezionamento di ogni gesto, ogni sguardo , ogni atteggiamento, fino ad arrivare all’unisono appagamento di tante fatiche.
Questa esperienza Trevisan l’ha donata ad ogni primadonna che ha diretto, lasciando emergere la personalità di ciascuna ma mantenendo lo spirito iniziale.
L’ultima edizione di Tosca risale al Seoul Art Center nel giugno 2013 e Chiara Taigi donna intelligente e sublime cantante ne ha tratteggiato un personaggio di altissimo spessore.
La Commissione Artistica del Gran Giubileo dell’anno 2000 presieduta dal cardinale Camillo Ruini, affida l’apertura dell’Anno Santo a Trevisan con un evento “Musiche d’Europa”: la musica sacra nei secoli XVI-XVII come espressione e testimonianza di religiosità nei paesi dell’Europa Centro-Orientale.
Il 14 marzo 2000 nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli in Roma, alla presenza di tutte le autorità religiose e agli ambasciatori provenienti dalla Repubblica di Ungheria, Croazia, Macedonia, Slovacchia, Polonia, Jugoslavia e Italia viene eseguito questo colossale “ensamble” e il programma comprende musiche sacre con intervento di cori e orchestre sulla base del canto gregoriano e lo sviluppo sia della polifonia classica nei paesi di confessione cattolica ( croati, polacchi, slovacchi, ungheresi) sia dei canti della liturgia bizantina e/o slava ecclesiastica nei paesi di confessione ortodossa ( macedoni, montenegrini, romeni, serbi ).
La sua carriera prosegue in tutto il mondo ottenendo sempre grandi riconoscimenti.